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LEOPOLDO GALEOTTI

 

La vicenda novecentesca del museo civico pesciatino è legata in un certo qual modo alla figura di Leopoldo Galeotti, uno degli ultimi esponenti di una importante famiglia, in quanto questi decise di lasciare, secondo determinate condizioni ereditarie, il suo intero patrimonio fondiario e immobiliare alla comunità di appartenenza.
Molto è stato detto su Leopoldo Galeotti personaggio pubblico, meno invece sul rapporto che egli mantenne durante la sua vita con la città natale, Pescia. Esponente di punta del liberalismo, Galeotti fu portavoce di quel ceto dirigente conosciuto come moderatismo toscano (a cui appartennero Gino Capponi, Cosimo Ridolfi, Francesco Forti), una classe che portò notevoli contributi ai temi dello sviluppo economico del Paese, nonché dell’educazione e delle istituzioni benefiche. Quanto al rapporto tra Leopoldo e Pescia, questo si riafferma dopo la sua scomparsa senza eredi diretti nel 1884, quando lascia per disposizione testamentaria tutti i suoi possedimenti all’Opera Pia appositamente costituita, affidandole un ruolo non marginale per il progresso della comunità cittadina. Ed è in questo senso che, dal 1898, palazzo Galeotti ha accolto, oltre agli uffici dell’Opera Pia, il museo civico e la biblioteca comunale.



 
LEOPOLDO GALEOTTI

The story of the Civic Museum in the Twentieth Century is somehow linked to Leopoldo Galeotti, one of the last members of a very well-known family, who decided to bequeath his whole patrimony and real estate to the local community.
A lot has been said about Leopoldo Galeotti as a public figure, but little about his connection with his hometown Pescia. Leading exponent of liberalism, Galeotti was spokesman for the ruling class: the so-called “moderatismo toscano” (to which Gino Capponi, Cosimo Ridolfi, Francesco Forti belonged to). This social class highly contributed to the economic growth of the country as well as to its development in education and support of charitable institutions.
Concerning Leopoldo’s relation with Pescia, it was reconfirmed at his death when, heirless, he left all his possessions to the Opera Pia through testamentary disposition; the charitable institution had been specifically established to have a leading role in the local community progress. In this perspective in 1898 Palazzo Galeotti became the seat of the Opera Pia offices, the Civic Museum and the Public Library.



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